Frequenza Italiana incontra Random
Reduce dall’esperienza di Amici Speciali, Random ha recentemente pubblicato il suo primo Ep, Montagne russe.
Abbiamo raggiunto telefonicamente l’artista classe 2001 per farci raccontare i dettagli dell’Ep e per conoscere più da vicino questo “Bravo ragazzo un po’ fuori di testa”
Ciao Emanuele e benvenuto su FrequenzaItaliana.
Vorrei cominciare questa nostra chiacchierata tornando ad Amici Speciali.
Come è stata e cosa ti ha insegnato questa esperienza?
Penso sia stato un passaggio fondamentale per la mia carriera artistica, e anche per la mia vita personale, ho combattuto i miei “mostri”, sono arrivato ad Amici pieno di paranoie, non avendo mai avuto la possibilità di fare scuola di canto o di fare esperienze di questo tipo, ero il piú giovane di tutti, il meno conosciuto e quindi le paranoie erano tante.
Mi sono dato molto da fare e queste paranoie sono state il punto di forza più grande, la cosa che mi ha fatto crescere di più. Ho conosciuto tante persone bellissime, artisti fantastici e mi sono appassionato anche al mondo della danza, cosa che non avevo mai apprezzato prima di quel momento. È stata un’esperienza bellissima che mi ha consolidato e mi ha reso quello che sono anche adesso.
Affrontare le tue paranoie è quindi stato l’insegnamento più grande che ti ha lasciato Amici.
Esatto, le ho combattute e le ho vinte, affrontare il fatto di essere in uno studio televisivo e avere davanti tanta gente che ti guarda, un pubblico che parla tanto, un secondo prima sei il loro preferito e il secondo dopo potresti non esserlo piú. È stato difficile, però ho avuto la fortuna di avere l’aiuto di un produttore e un manager che mi hanno assistito e supportato.
È stata un’esperienza che ricorderò per sempre.
Tra l’altro hai, avuto il merito di far cambiare idea a chi, leggendo il tuo nome all’annuncio dei partecipanti, aveva storto il naso, persone che magari non ti conoscevano.
È vero, addirittura molti pensavano che Random fosse un banco libero che cambiava ad ogni puntata.
Da parte mia so di aver dato veramente tutto e di essermi impegnato tanto. Le due settimane prima del programma sono state di fuoco abbiamo, riarrangiato i pezzi, abbiamo riprodotto gli strumentali, abbiamo cercato di lasciare la nostra impronta su ogni cosa.
Parliamo ora di musica, “Sono un bravo ragazzo un po’ fuori di testa” è un pezzo che ti rappresenta a pieno, sei rimasto fedele a quello che avevi fatto in passato aggiungendo però qualche elemento innovativo.
Questa è la cosa che mi sprona di più, cercare di rinnovarsi sempre,fare cose nuove per non cadere mai nella banalità, uscire dalla zona di comfort per evitare di riproporre qualcosa che è già andato bene. La musica é rischiare, la musica é provare, la musica é anche sbagliare sbatterci la testa e rialzarsi più forti.
Montagne russe e quindi il titolo perfetto per questo EP
Esatto, ci prendiamo sempre molto tempo per i titoli perché vogliamo che siano “veri” al 100% e che rispecchino a pieno il progetto. Non poteva esistere titolo migliore per questo EP perché racchiude il nostro anno di musica, due ragazzi che entrano in un mondo nuovo e vivono tutto questo come un giro sulle montagne russe.
Un titolo perfetto anche perché i pezzi, presi singolarmente, sono tutti diversi ma allo stesso tempo hanno un filo che li lega, seguono un argomento unico ma con sonorità che cambiano di continuo, ascoltarlo e come fare un viaggio sulle montagne russe o almeno questa è la mia impressione.
Oltre al titolo grande attenzione è stata data alla scelta delle collaborazioni.
In “Police” collabori con Emis Killa, personalmente trovo che la cosa che vi accomuna sia la verità cristallina che mettete all’interno dei testi. Volevo chiederti com’è stato lavorare con lui?
Per me è stato un sogno che si è avverato, Emis è stato il mio punto di riferimento per tanti anni, per è un esempio, musicalmente parlando lui ha fatto tante cose e si è dimostrato sempre molto versatile, sono sempre stato un suo grande ammiratore. Conoscerlo di persona e poter condividere la musica é stata la realizzazione di un sogno.
Un altra collaborazione che mi ha piacevolmente sorpreso e’ quella in “Soli al mondo” con Ernia, in questo caso sei riuscito ad avvicinare due mondi musicali apparentemente molto distanti.
Direi completamente diversi, con Ernia è stato bellissimo, è stato il primo feat. che ho chiuso.
Lo ringrazio tanto perché lui è stato il primo a dirmi che voleva collaborare, “Chiasso” era uscita da poco tempo ed Erniai, fin dal primo ascolto, ha creduto nel progetto e nella canzone. È stato molto bello unire questi due mondi, e la cosa ancor più bella è che il tutto è stato concepito in soli 7 giorni, gli inediti sono stati registrati in pochissimo tempo.
Parlando invece della tua collaborazione con Carl Brave in “Marionette” ti chiedo se questo può essere il primo passo verso una nuova fase della tua carriera.
Wow, il pezzo con Carl è stato un miracolo, fin dai primi ascolti noi ci dicevamo: “per questo pezzo vorremmo Carl”, lo dicevamo come due amici che sperano di fare qualcosa, senza la sicurezza che questo si potesse realizzare.
Il feat con Carl è stato un tassello fondamentale, ci ha regalato una serietà diversa, ha aggiunto tanta credibilità, quella credibilità, che poi, ti consente di chiedere il feat. a qualcun altro.
Io non avrei avuto il coraggio di chiederlo a Emis Killa se prima non ci fosse stato Carl, l’incontro con lui mi ha dato tanta forza.
Ha regalato credibilità anche considerando il fatto che Carl Breve non fa feat. con chiunque.
Esatto, Lui è un grande artista che collabora con poche persone, adoro il suo modo di vivere la musica, lui preferisce collaborare con un emergente che gli propone un pezzo che “spacca” piuttosto che con un artista rinomato con un pezzo che non lo convince. Io e lui abbiamo la stessa visione della musica e questo fatto mi ha dato grande felicità, mi ha fatto capire che ci sono artisti come noi che vivono la musica con passione pura.
Prima hai accennato ai live e al contatto con il pubblico, quanto ti manca il palco e il contatto con il pubblico?
Mi manca davvero tanto, io sono uno di quelli che a fine concerto scende e abbraccia tutti. Mi manca tanto non poter avere questo contatto con le persone che mi ascoltano, quelle persone che mi hanno permesso di arrivare dove sono.
Per me il Live é più importante della musica, il momento in cui le persone si uniscono, i cuori si uniscono e nasce quella cosa fantastica che è il Live.
Il Live per me è la vera essenza della musica, é il momento in cui mi sento più soddisfatto, il lavoro che c’è dietro una canzone o un album é tantissimo e vedere la felicità negli occhi di chi ascolta é una sensazione impagabile.
Speriamo di tornare presto a vivere la musica live magari con un tuo concerto nella tua Riccione.
Una città che non ha mai avuto un’anima rap prima che la tua Chiasso invertisse il trend.
Dopo l’uscita di “Chiasso” si è aperto un mondo, Io ricordo che quando avevo 14-15 anni, andavo in giro vestito Largo con il cappellino da pescatore e la gente mi prendeva in giro, nella mia città va molto la musica elettronica, la techno.
Sono molto contento perché dopo l’uscita di “Chiasso” molte persone hanno intrapreso questo percorso hanno trovato gli stimoli per andare avanti.
Molte persone hanno trovato la forza di cominciare questo percorso, hanno iniziato a capire che se nella vita vuoi arrivare a qualcosa, e lo vuoi davvero, prima o poi, lavorando sodo, quel qualcosa arriva.
Possiamo tranquillamente dire che sei sempre stato “Un bravo ragazzo un po’ fuori di testa”
Lo sono stato fin dall’inizio, in ogni campo, anche fuori dalla musica.
Sono stato sempre quello un pochino fuori dalle righe, ma sempre educato.
A scuola non ero quello che insultava il professore o che rispondeva male, ero quello che al professore chiedeva scusa quando faceva qualcosa di sbagliato ma poi la cavolata la faceva comunque. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno e penso che il rispetto sia la base della vita. La mia libertà finisce quando inizia la tua.
Ti stai godendo alla grande questo anno per te è fantastico
Sì, me lo sto godendo alla grande, abbiamo tutta la vita davanti, tanti progetti, tanti sogni e le carte in regola per raggiungerli. Continuerò a lottare giorno dopo giorno per arrivare dove voglio.
Quali sono i tuoi progetti per il prossimo futuro?
Non posso svelare molto.
Vorrei strappare un sorriso a tante persone, arriverà tanta musica e molte novità, tante cose nuove.
Non vedo l’ora di poter parlare e di poter svelare questi nuovi progetti.
Sono carico come una molla!
F.G.