I Ricchi e Poveri Tornano con un Inno alla Gioia di Vivere

I Ricchi e Poveri non hanno bisogno di presentazioni considerando che, al di là del Festival di Sanremo, spadroneggiano un po’ ovunque alle feste, ai compleanni, in discoteca e in tutte quelle occasioni in cui occorre sentirsi parte di una comunità. E così, dopo successi intramontabili come Mamma Maria e Sarà perché ti amo, eccoli tornare alla ribalta con Ma non tutta la vita, una canzone prodotta dall’etichetta DM Produzioni su licenza Carosello Records. Da quello che raccontano loro stessi, Ma non tutta la vita è una dichiarazione di intenti, una traduzione in chiave pop della filosofia dell’attimo («Ti giri un momento la notte è finita»), dei treni da prendere al volo e delle occasioni da non sciupare. Il brano, scritto da Edwyn Clark Roberts, Cheope e Stefano Marletta e arrangiato da Merk&Kremont e Edwyn Roberts, è quindi un inno a vivere pienamente la vita e a scendere in pista, esattamente come hanno scelto di fare Angela Brambati e

Attraverso delle sfumature elettro-dance che mirano a conquistare il pubblico della Gen Z, i Ricchi e Poveri promettono, a Sanremo 2024, di farci ballare e di non farci scendere dalla pista tanto presto. «Questa canzone è un invito a non rinviare – raccontano Angela Brambati e Angelo Sotgiu – a lanciarsi per perseguire ciò che si desidera non solo nella sfera affettiva, nel rapporto di coppia ma in generale nelle cose che ci appassionano». I Ricchi e Poveri, come sappiamo, hanno venduto nel corso della loro lunga carriera 22 milioni di dischi, realizzato 30 album, e vinto il record di gruppo più streammato di Spotify tra gli artisti in gara al Festival di Sanremo 2024, con 5,7 milioni di ascoltatori mensili.

La loro forza sta nel piacere ai più grandi ma anche ai ragazzi, considerando che molte canzoni dei Ricchi e Poveri continuano a essere la colonna sonora di tante generazioni non solo in Italia, ma anche all’estero. Prima dell’impegno di Sanremo, i Ricchi e Poveri hanno affrontato un tour internazionale che ha toccato Mongolia (Ulan Bator), Moldavia (Chișinău), Romania (Bucarest), Uzbekistan (Samarcanda), Germania (Norimberga), Kazakistan (Almaty). Un tour che, dopo l’Ariston, proseguirà in Estonia (Haapsalu), Australia (Melbourne e Sidney), Georgia (Tbilisi e Batumi) e molti altri paesi. Evviva loro e quella energia che ci travolge senza lasciarci più andare.