Gospel Contemporaneo: L’Esperimento di thasup e Mara Sattei

Quando un progetto discografico porta con sé un bagaglio personale così profondo, è impossibile non affrontarlo con la giusta dose di aspettativa. Con “Casa Gospel”, il loro primo joint album, i fratelli thasup e Mara Sattei aprono le porte della loro infanzia, un mondo fatto di note gospel, cori spirituali e un forte legame familiare. Un lavoro che intreccia passato e presente, nostalgia e innovazione, ma che si lascia anche permeare da una certa discontinuità.

Già l’annuncio del disco aveva suscitato un’ondata di curiosità. Dalle chiavi misteriose lasciate per le strade di Milano, che rimandavano a uno spoiler del progetto, al concept stesso: un album che unisce urban e gospel, una combinazione insolita nel panorama italiano. Una sfida ambiziosa, che sembra voler mettere in discussione le convenzioni musicali del nostro Paese, ma anche esplorare i legami affettivi che i due fratelli hanno costruito e consolidato negli anni.

Un viaggio nelle radici dei Mattei

Composto da otto tracce, “Casa Gospel” è un tributo alla musica che ha formato i due artisti, ma anche una reinterpretazione personale di quel mondo sonoro. Si apre con “Egli è il Re”, una rivisitazione di un classico gospel che sorprende per il suo tono quasi fiabesco: cori maestosi, arrangiamenti luminosi e una produzione che mescola tradizione e modernità. Tuttavia, la prima impressione potrebbe spiazzare: l’eccessiva leggerezza di alcune scelte sonore sembra stridere con le aspettative di un album più cupo e introspezione.

Segue “Posto Mio”, che affronta il tema della solitudine con un tono malinconico, bilanciando la delicatezza vocale di Mara Sattei e il flow melodico di thasup. Qui l’equilibrio tra testo e arrangiamento risulta più convincente, regalando uno dei momenti più emozionanti dell’album.

Un lavoro disomogeneo ma affascinante

La prima metà del disco sembra soffrire di un leggero sbilanciamento. Brani come “Bless su Bless” e “Back to Back” mostrano una grande maestria nella produzione – con thasup che gioca con ritmi e armonie gospel reinterpretate in chiave moderna – ma lasciano una sensazione di frammentarietà. La sperimentazione è evidente, ma non sempre sembra trovare una coerenza narrativa che leghi i pezzi tra loro.

La seconda metà, invece, offre alcune delle tracce più potenti. “Come Polvere” è il punto di svolta: un brano che unisce introspezione e tensione emotiva, con un arrangiamento di pianoforte e percussioni che riesce a catturare l’ascoltatore. Qui i fratelli Mattei scavano più a fondo, consegnandoci una riflessione autentica sulle difficoltà e le aspettative della vita.

“So che ci sei” e “One King” consolidano il lato più spirituale dell’album. Il primo è una ballata epica che si affida al talento vocale di Mara Sattei, mentre il secondo torna a esplorare l’energia urban di thasup, con un groove trascinante e liriche che parlano di identità e fede.

Un’esperienza da assimilare nel tempo

“Casa Gospel” si chiude con “Occhi Miei”, una riflessione intima e dolce che riporta l’ascoltatore al cuore del progetto: l’amore, la famiglia e il coraggio di aprirsi al mondo. È una conclusione delicata, che lascia il segno e spinge a riascoltare il disco con una nuova prospettiva.

Pur non essendo un album perfetto, il progetto dei fratelli Mattei rappresenta un passo importante nel panorama musicale italiano. L’idea di unire il gospel – una tradizione ancora poco esplorata nel nostro Paese – con sonorità moderne è coraggiosa e, in alcuni momenti, affascinante. Non tutti i brani riescono a mantenere la stessa intensità, ma il viaggio emotivo e personale che i due artisti ci offrono è autentico e pieno di spunti interessanti.

“Casa Gospel” è un album che richiede tempo e attenzione per essere apprezzato appieno. Non è immediato, e forse è proprio questa la sua forza: il fatto che non si limiti a voler piacere a tutti, ma punti a costruire un dialogo più profondo con chi è disposto a lasciarsi coinvolgere. Perché, in fondo, è proprio questo che la musica dovrebbe fare: raccontare storie, connettere le persone e lasciare un segno.