Fulminacci e le sue diverse sfaccettature in Tante care cose
Fulminacci pubblica il nuovo album Tante care cose, in cui spazia sia in termini di temi trattati che di sound, creando un mosaico che mostra tutte le varie sfaccettature di uno dei migliori cantautori della nuova generazione, sensazione confermata con questo ultimo lavoro dopo il convincente esordio de La vita veramente, vincitore della Targa Tenco come miglior album d’esordio.
L’album si apre con Meglio di così, una canzone scritta per tutti quei momenti felici che ci ritroviamo a vivere nelle sere d’estate e che in questo periodo ricordiamo con ancor più nostalgia del solito. Miss Mondo Africa vede un ritornello che nasce in un particolare pomeriggio di qualche anno fa “Un pomeriggio dopo la scuola, qualche anno fa, un ragazzo africano si unì a noi intonando: ‘Africano bianco, bello abbronzato, miss mondo Africa, playboy Africa’ “. Mi sono innamorato di questa filastrocca e l’ho fatta mia. Amicizia, sole, abbracci”, come l’autore stesso racconta. Tattica è uno dei potenziali tormentoni della prossima estate, così ipnotico nel ritornello che sei portato a cantarlo in automatico. Ricorda moltissimo alcuni brani scanzonati di Daniele Silvestri.
L’evoluzione sonora si nota soprattutto in Canguro e Un fatto tuo personale, brani già editi lo scorso autunno e che hanno anticipato questo nuovo approccio artistico, con molti cambi all’interno del pezzo stesso e testi dinamici e visionari. In Forte la banda c’è un omaggio ad Elton John in apertura e un testo che si mostra come un dialogo a due con un musicista che racconta che in Italia per fare pop devi avere un’idea. Il disco si chiude con Giovane da un pò e Le biciclette, una conclusione tendente all’amaro sia per la descrizione di una generazione assopita e senza ideali, sia per il racconto di un’amore adolescenziale dominato dal piano.