Barbara Cavaleri – Come una stella
“COME UNA STELLA – NOVASTAR” e’ l’album di Barbara Cavaleri, disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download.
L’album dal sound elettropop fa da sfondo alla voce delicata della cantautrice, che guida l’ascoltatore in un mondo futuristico chiamato Novastar, visto dagli occhi della protagonista. Le canzoni raccontano i problemi che affliggono la società e che inevitabilmente si riversano anche sulle persone e sul loro modo di agire e comportarsi. È stato anticipato dal singolo “IN LATTINA”.
Frequenza Italiana incontra Barbara Cavaleri:
Ciao Barbara e benvenuta su Frequenza Italiana, partirei subito chiedendoti con nasce il progetto Novastar.
Quando ho scritto, più di 2 anni fa, la canzone “Le Parole” mi sono resa conto di aver tra le mani qualcosa che mi convinceva, questa consapevolezza mi ha dato modo di pensare ad una nuova pubblicazione, quindi da quel brano, che è l’ultimo nella Track-list del disco, ho cominciato a pensare a un concept album, un mondo immaginario, futuristico, che mi permettessi di raccontare in maniera NON autobiografica, ma con una narrazione di fantasia, dei temi che mi stanno a cuore.
A livello testuali cosa hai voluto raccontare?
L’album è ambientato in un mondo futuristico, in una città spaziale, lontana da noi e dal nostro pianeta ma dove gli esseri umani hanno deciso di vivere, proseguire la loro vita in nome della ricerca e della perfezione, tutto è stato modificato a partire dall’architettura, l’inquinamento è stato superato, tutto è perfetto, lucente ed esteticamente in continua evoluzione.
Questo progresso non permette alle relazioni di proseguire in una maniera “naturale” per quello che sarebbe il nostro bisogno fisiologico di stare a contatto con gli altri, un discorso molto attuale considerando la situazione che stiamo vivendo in questo momento.
L’importanza delle relazioni viene ripresa in canzoni come “Ballare fino al mattino” o “Come una stella”.
Ascoltando “In Lattina” ho avuto l’impressione fosse l’introduzione del mondo Novastar, volevo chiederti il motivo per cui hai scelto questo brano. Secondo te può essere considerato il manifesto dell’intero progetto?
Assolutamente, è un introduzione a tutto ciò che è il mondo di Novastar, un prologo a tutto ciò che deve arrivare.
Abbiamo parlato di testi, invece a livello di sonorità su cosa ti sei soffermata maggiormente? Sei soddisfatta del risultato?
Quando io ho scritto e pre-prodotto il disco, l’ho presentato a Mercuri e a Pirovano ed entrambi sono stati entusiasti del mondo che avevo creato, hanno capito perfettamente quale sarebbe stato il mio desiderio, ovvero intrecciare sonorità acustiche ed elettroniche, questo perché personalmente sento la necessità di non staccarmi dall’elettronica, questo scenario ha bisogno di queste sonorità.
Si sono molto soddisfatta del risultato.
Facciamo un passo indietro, come e quando nasce la tua passione per la musica.
La passione per la musica nasce con me, i primi ricordi che ho aldilà di quelli parentali, sono quelli nei quali io ripetevo in continuazione “voglio fare la cantante” cantavo in sempre, a casa, al parco, all’asilo. Ho iniziato molto presto a far parte di cori, partendo da quello della chiesa del mio quartiere, ho fatto il conservatorio alle medie, per poi passare al gospel a 14 anni. Mi sono tuffata nella musica fin da subito.
Sicuramente il gospel avrà dato un grande contributo alla tua formazione musicale, quali sono i generi e gli artisti che ti hanno maggiormente influenzata?
Sicuramente tutta la black music mi ha influenzata tantissimo, avevo un’attrazione fin da bambina per il genere, a 8 anni ho scoperto Whitney Houston e la sua voce mi ha rapita. Ci sono artisti che vanno oltre il genere.
Noi siamo il frutto dei nostri ascolti e se io nascondessi che quando ero bambina ascoltavo Whitney per 10 ore al giorno sarebbe una bugia, è importante sapere cosa ha formato un artista.
Parlando di musica italiana, quali sono gli artisti che ti hanno guidata?
Io ho bisogno delle guide quando scrivo, e nella mia crescita personale ho trovato una guida in Luigi Tengo, in Sergio Endrigo, nella voce di Mina.
Per il mio essere interiore questa musica era meno approcciabile a livello di sonorità, quando poi sono stato più matura ho ringraziato mia sorella per avermi fatto conoscere Mina.
Nell’ultimo periodo abbiamo assistito a un ritorno del cantautorato, quale è la tua idea riguardo il panorama musicale e discografico italiano?
Personalmente apprezzo moltissimo Mahmood e Durdust, sono due artisti che in questo momento hanno dato qualcosa alla scena italiana, sia dal punto di vista della composizione che della scrittura, riescono ad imporsi in maniera molto attualo a livello scenico e considero questo fatto molto importante.
Quali progetti hai per il futuro?
Avevamo in programma un live che è stato rimandato a causa degli ultimi avvenimenti. Data la situazione sto pensando di fare qualcosa in streaming o di rilasciare dei contenuti online.
Grazie Barbara è stato un piacere averti ospite sulle nostre pagine.
F.G.