Neffa – “Canerandagio Parte 1”: l’anima randagia di un artista fuori dal tempo

Dopo anni di attesa e silenzio creativo, Neffa torna con un progetto che non è solo un disco, ma un vero e proprio manifesto d’identità artistica e personale. Canerandagio Parte 1, pubblicato il 18 aprile per Numero Uno / Sony Music, è il primo tassello di un racconto più ampio, che segna il ritorno di uno dei nomi più originali della musica italiana. Un album che non segue i trend: li evita, li ignora, li scavalca.

Non ci sono pose, né effetti speciali. Quello che troviamo è un Neffa radicalmente sincero, guidato da un’urgenza espressiva quasi viscerale, che trasforma le sue cicatrici e i suoi pensieri in dieci tracce dirette, metropolitane, eppure estremamente curate. È il frutto di una lunga gestazione, scritta tra Bologna, Berlino e Milano, città che hanno lasciato il segno non solo nel sound ma nel respiro generale del disco.

Un album nato per urgenza, non per calcolo

Lo dice lo stesso Neffa: “Le strofe uscivano da sole. Era una di quelle fasi rare in cui la creatività prende il sopravvento. Ho lasciato tutto fluire”. Ed è esattamente questo che si avverte ascoltando Canerandagio Parte 1: nessuna costruzione, solo un flusso spontaneo di scrittura, suono e voce. L’intro, Littlefunkyintro, già apparsa a sorpresa su Instagram come skit, mette subito in chiaro il tono dell’album: caldo, ruvido, contaminato. Un piccolo manifesto in apertura che racchiude l’intero spirito del progetto.

Un Neffa che non fa sconti

In un panorama musicale sempre più appiattito, Neffa sceglie l’unica strada che conosce davvero: quella della verità personale. La produzione, curata interamente da lui, è priva di fronzoli. Minimalismo soul, beat crudi, e atmosfere che sanno di cemento e sogni. È un suono che si sporca, che vive, che respira. Ma anche un’evoluzione coerente della sua poetica: non c’è nostalgia, c’è consapevolezza.

Ogni pezzo è un incontro, e non solo con se stesso. Le collaborazioni sono tante e scelte con cura: Noyz Narcos in TROPPAweed, Franco126 in Bufera, Guè e Joshua in Cuoreapezzi, Izi nella title track Canerandagio. E poi ancora Fabri Fibra e Myss Keta in Hype (nuoveindagini), Frah Quintale, Gemitaiz, Lucariello, Joan Thiele, Ele A, Francesca Michielin. Il risultato è un mosaico di generazioni e stili che si incastrano con naturalezza.

Le voci esterne non oscurano mai la visione d’autore. Anzi, sono funzionali a costruire un racconto corale che ha Neffa come epicentro. Le collaborazioni non sono mai esercizi di stile: sono relazioni artistiche vere, nate in studio, tra chiacchiere e ascolti condivisi. Un’umanità che si sente e si percepisce.

Rifiutare il conformismo, sempre

Anche la copertina – firmata da Fabrizio Conte e Luca Ricci – è una dichiarazione d’intenti. Un cane randagio, figura ribelle per eccellenza, che rappresenta il rifiuto del pensiero unico, la lotta contro l’omologazione, la libertà di esistere fuori dai margini. Non solo musica, dunque, ma una posizione politica ed esistenziale.

Neffa ci dice: “Io non mi adeguo. Io cammino a modo mio”. E se da sempre è stato un artista “difficile” da catalogare, Canerandagio Parte 1 lo conferma come un outsider necessario, in un tempo in cui tutti sembrano voler dire le stesse cose nello stesso modo.

Universo Neffa: un live, una celebrazione

Il viaggio non finisce qui. Il 5 novembre 2025, Neffa presenterà dal vivo il progetto all’Unipol Forum di Milano con Universo Neffa, uno show che si preannuncia come una celebrazione della sua intera carriera. Un evento unico, in cui ripercorrerà le tappe fondamentali del suo percorso – dal rap degli inizi al soul, fino a questa nuova, randagia, rinascita.