Madreperla: la nuova guida per i rapper italiani
Gué Pequeno ha presentato il suo ultimo disco, “Madreperla”, in una masterclass con studenti e stampa al Teatro della Triennale di Milano.
Un’occasione speciale nella quale l’artista ha raccontato la storia del rap e spiegato come farlo e come farlo bene.
Una parte fondamentale del disco è il contributo del produttore Bassi Maestro, una leggenda dell’underground italiano fin dagli anni ’90 e uno dei massimi esperti italiani di musica e cultura hip hop. Bassi Maestro ha prodotto tutte le tracce del disco, tranne una, e il suo tocco magico ha dato una nuova dimensione a “Madreperla”
Il sample è stato fondamentale per Gué, in quanto gli ha permesso di acculturarsi immensamente e di scoprire tutto un mondo che era il soul, il funky anni 70, il jazz, la musica jamaicana.
Bassi Maestro, che solo per Gué torna a fare rap dopo molto tempo, si scatena: Mollami pt. 2 omaggia una delle tracce dancehall più famose al mondo, Here Comes the Hotstepper di Ini Kamoze; Mi hai capito o no? riprende l’omonima cover italiana di Ron del 1983 di un classico di Daryl Hall & John Oates, I Can’t Go for That; Need U 2Nite rielabora Stay With Me Till Dawn di Judie Tzuke per un “lentone” da paura; fino a In Chiudi gli occhi, c’è tutta la passione per il sound jamaicano, partendo da Amore impossibile dei Tiromancino.
“Madreperla” include anche una serie di collaborazioni con artisti di ogni genere musicale, dai 19 ai 45 anni, una bella impresa, venuta bene.
C’è Paky, nel brano street rap Tuta Maphia, Anna e Sfera Ebbasta in Cookies N’ Cream, featuring azzeccatissimi per un tributo a suoni e immaginari di vent’anni fa.
C’è la scrittura talentuosa e malinconica di Massimo Pericolo nella profonda Need U 2Nite e Marracash insieme a Rkomi che per Free torna a fare rime molto belle.
In definitiva, “Madreperla” rappresenta una nuova e imprescindibile guida per i rapper che verranno, con una combinazione unica di sample, collaborazioni e una visione intergenerazionale dell’hip hop.