Nell’estasi o nel fango
Non basta una promessa
E nemmeno una risposta
Alle parole ormai non credo quasi più
Ho voglia di spezzare il mio silenzio
Ritrovare un po’ di pace
E il coraggio che non c’è
Amico ti capisco
Questo sguardo lo conosco
Anche tu sei stanco proprio come me
Sei stanco di cercare una ragione
Ed immagini un abbraccio
Che non ti ferisca più, mai più
Vorrei fosse vero
Vorrei ora è chiaro
Sto qui come vedi
Io resto ancora in piedi
Sia nell’estasi o nel fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Navigherò in mare aperto
In capo al mondo
Fino a quando lo vorrai anche tu
Confuso tra la gente
C’è chi prega e c’è chi mente
E chi parla anche di cose che non sa
Vicini ma a distanza
Da uno schermo in una stanza
Ma non cambia
Quanta poca umanità
Ho voglia di guardarti dritto in faccia
Dirti tutto e di parlarti come non ho fatto mai
E vivere ogni istante con chi adesso è più importante
Farmi avanti non tornare indietro più
Vorrei fosse vero
Vorrei ora è chiaro
Sto qui come vedi
Io resto ancora in piedi
Sia nell’estasi o nel fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Anche nel buio più profondo
Della notte io lo so non mi perderò
Il mio pensiero vaga verso nuove stelle
Arriva fino all’infinito e non si ferma da quassù
E mi ritrovo più distante e più leggero
Dove tutto è differente e la paura non c’è più
E tutto il tempo che ci resta non ci basta
…Non ci basta
Vorrei fosse vero
Ma resto ancora in piedi
Sia nell’estasi o nel fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Faccio un respiro più profondo
Sono pronto
A rischiare un po’ di più, un po’ di più
…Di più
Michele Zarrillo
Michele Zarrillo è nato a Roma il 13 giugno 1957 sotto il segno dei Gemelli.
Cresciuto nel quartiere Centocelle, mostra fin da subito una spiccata passione e propensione per la musica. Vince il Festival di Castrocaro nel 1979 con il brano Indietro no e inizia a scrivere le musiche per artisti già affermati come Renato Zero e Ornella Vanoni.
Fa quindi il suo esordio sul palco di Sanremo con Su quel pianeta libero, per poi tornare l’anno successivo e presentare Una rosa blu.
Quest’ultimo brano diventa un classico della sua carriera, ma in quell’edizione del Festival non arriva nemmeno in finale.
Il successo stenta ancora ad arrivare, fino a quando, nel 1987, torna a Sanremo, stavolta nella sezione Nuove Proposte (uno ‘smacco’ per un artista con quindici anni di carriera alle spalle e già due partecipazioni al Festival), e conquista la vittoria con La notte dei pensieri.
Il rinnovamento del suo stile lo porta nel 1994 nuovamente a Sanremo, dove presenta il brano Cinque giorni e ottiene grande riscontro a livello di pubblico. Torna ancora sul palco dell’Ariston nel 1996, stavolta con L’elefante e la farfalla, altro brano destinato a diventare un suo classico.
Gli anni Duemila sono gli anni della conferma del successo del decennio precedente. Pubblica diversi album e partecipa più volte con discreto successo a Sanremo, presentando canzoni come L’acrobata e L’alfabeto degli amanti.
Il suo ultimo album fino a questo momento è Vivere e rinascere del 2017, ma il 2020 porterà parecchie novità.